... così come bisogna andare
a cercare il gpl per alimentare il riscaldamento o poter cucinare,
tutto ciò che in casa era scontato, l'acqua dal rubinetto,
l'armadio pieno di roba da mettersi, il gas che arriva appena giri una
manopola..., in camper assume tutto una importanza diversa, si impara a
non sprecare, ci si rende conto che si consuma meno gpl e si inquina
meno l'ambiente se si sta con un maglione in più, si vede che si
puo' vivere benissimo anche con solo 3 maglioni e 3 paia di pantaloni (
tanto indossi solo un capo per volta ), chiudi il rubinetto dell'acqua
se non ti serve per un momento mentre lavi i piatti...
La decisione di vivere in camper è stata una
scelta, una decisione arrivata alla fine di un percorso durato circa
dieci anni, un periodo iniziato all'età di 20 anni in cui
cambiavo continuamente lavoro e se finiva un rapporto con una azienda
era sempre colpa di qualcosa che non funzionava all'interno, e non mi
rendevo conto che il problema ero io, non ero abbastanza consapevole di
me, così ogni volta era una fuga.
Una mattina, avevo circa 30 anni, prima di recarmi al
lavoro ero in casa che facevo colazione e ho notato una cosa di cui non
mi ero mai accorto prima, dalla finestra che avevo di fronte osservavo
sempre lo stesso spettacolo: il muro della casa di fronte, cosi
cominciai acercare una soluzione per poter vedere dalla finestra sempre
uno spettacolo diverso.
Un paio d'anni prima avevo acquistato un camper, che
avevo provveduto a modificare secondo le mie esigenze da usare per le
ferie, e quella mattina l'unica soluzione che trovai fu quella di
trasferire la mia vita su quella casa con le ruote.
Ricorderò sempre la sensazione di energia che
mi diede l'attimo dopo in cui mi balenò in testa l'idea di
vivere in camper, una sensazione di felicità, come ci si sente
quando si trova la soluzione a un problema che ci assilla da un sacco
di tempo, o il benessere che si prova dopo essersi tolti il gesso che
portavamo per una frattura a un'arto.
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Mi meravigliò il fatto che non vedevo problemi
in quella mia decisione, ma solo cose positive e cominciare a buttare o
regalare tutto ciò che fino ad allora avevo ritenuto
importantissimo mi faceva sentire sempre meglio, mi resi conto che non
e'un piatto o un quadro o chissà cos'altro che ci fanno
ricordare le persone che abbiamo amato e con cui siamo cresciuti, la
casa è solo un contenitore, l' importante è il contenuto,
chi la vive.
Come ho detto all'inizio decidere
di vivere in camper è stata una scelta, non l'ho deciso per non
pagare affitto o mutuo o bollette, ma perchè mi sono trovato al
famoso bivio in cui si deve ( per la propria salute ) scegliere se
intraprendere il sentiero conosciuto in cui sappiamo cosa troveremo o
il sentiero di cui non conosciamo assolutamente nulla, dove tutto
è un'incognita, ma sentiamo che queste incognite sono quelle che
ci aiuteranno a crescere ed essere consapevoli di noi stessi e dei
nostri limiti.
Quando ho deciso di vivere in camper lavoravo in una fabbrica alla periferia di Bologna da un anno, ero addetto alla manutenzione, avevo campo libero su come e quando fare gli interventi che riguardavano la parte elettromeccanica e pneumatica delle macchine, non avevo orario anche se dovevo timbrare il cartellino.
Dopo un altro anno di lavoro in fabbrica c'era qualcosa che non mi andava bene, pur non essendo in catena di montaggio, ero comunque in una situazione che mi stava stretta, sentivo che dovevo cambiare ancora qualcosa cosi' un bel giorno mi sono licenziato senza avere un altro posto di lavoro cosa che non avevo mai fatto fino ad allora.
Dei soldi che avevo da parte e il licenziamento mi permetterono di andare avanti per un pò, in questo periodo feci il giro dell'Italia sulla costa,( un viaggio che avevo sempre sognato ) partendo da Cattolica, arrivai in Puglia, Calabria e risalii passando per Lazio, Toscana e qui mi venne l'idea di iscrivermi nelle agenzie di lavoro interinale.
Mi iscrissi in un'agenzia a Livorno, Lucca; arrivato in Liguria, a La Spezia, Savona, qui trovai da lavorare per un po come elettricista.
Finito il periodo rientrai a Bologna, qui solita iscrizione in un'agenzia dove trovai lavoro come manutentore.
A febbraio 2001 ero a Bologna e arrivo' il telegramma che mi comunicava che ero assunto all'usl di Reggio Emilia ( dove lavoro tutt'ora ) grazie a un concorso che feci nel 1998.
Vivere in camper mi ha dato la possibilitĂ di integrarmi e conoscere altri posti e persone, fare parte del mondo che mi circondava, dell'ambiente in cui vivevo in quel momento, e' stata una bella esperienza, credo che adattarci all'ambiente in cui viviamo sia quello che perdiamo a forza di stare chiusi dentro le nostre macchine o nelle nostre case.
Mi sentivo parte dell'ambiente, sia che ci fosse il sole o che piovesse, col vento o con la neve, su una spiaggia in Toscana come su una montagna in Abruzzo.
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